Il consorzio Zumax AG presenta il progetto per la costruzione di un terminal per le merci nel Porto di Valona, con un investimento di oltre 1.2 miliardi di euro. Secondo gli studi di fattibilità, Valora verrebbe trasformato in un importante punto di passaggio per le importazioni e le esportazioni delle merci all'interno della regione balcanica e del Mediterraneo.
Il consorzio britannico-elvetico “Zumax AG” ha presentato il progetto per la costruzione di un terminal per le merci nel Porto di Valona, parte del quale sarà anche un parco industriale, e zona franca. Il progetto, che richiederà un investimento del valore di 1.2 miliardi di euro, mira alla trasformazione del porto di Valona in un importante punto di passaggio per le importazioni e le esportazioni delle merci all'interno della regione balcanica e del Mediterraneo. La “Zumax AG” ha svolto lo studio preliminare di questo progetto, che sarà poi la base delle discussioni commerciali con potenziali investitori, mentre in una fase successiva si svolgerà lo studio completo di fattibilità, costruito sui risultati dello studio preliminare, che tratterà ogni questione nei dettagli. Alla presentazione dei piani per lo sviluppo e la costruzione del grande terminal al porto di Valona, ha partecipato anche il Premier Sali Berisha, che definisce il risultato come il coronamento di un sogno, in quanto "trasformerà Valona in uno dei centri marittimi più potenti del Mediterraneo", insieme alla zona franca "come maggior propulsore per lo sviluppo dell’Albania".

Il progetto presentato dalla compagnia Zumax, è tra i progetti più grandi che l’Albania abbia mai conosciuto, e permetterà il passaggio delle merci da una nave all’altra. Il terminal avrà una capacità di oltre 3 milioni di container all’anno, e servirà come porto di transito per l’import-export della regione, offrendo così un importante biglietto da visita nel commercio marittimo per la comunità locale. La zona franca offrirà agevolazioni e servizi per appoggiare lo sviluppo della industria leggera a Valona."Posso dire che Valona, per la sua posizione geografica, le sue acque profonde ed il dinamismo della sua gente, merita questo progetto, ed ho la profonda convinzione che questa sia un grande successo storico", afferma il Primo Ministro. L’idea del progetto per la costruzione del terminal-Container è stata presentata dalla compagnia svizzera nel febbraio 2008 presso il governo albanese, con l’aspirazione di creare il secondo porto per container in Albania, dopo il porto di Durazzo. Infatti Valona presenta un porto naturale molto profondo, a 16 ore di navigazione dalle principali rotte est-ovest e dalla rotta Gibilterra-Canale di Suez, nonché a 12 ore di navigazione partendo dal traffico secondario passante per la Sicilia, Grecia, fino allo stretto del Bosforo. Il Premier Berisha, garantendo ai dirigenti della compagnia agevolazioni e sostegno alle loro attività, ritiene ottima la scelta effettuata, non solo per il luogo ma anche il momento buono ai fini della realizzazione del progetto. Infatti, secondo Berisha, la compagnia ha deciso di fare questo grande investimento in un momento in cui i Paesi della Regione hanno stabilito delle forti collaborazioni bilaterali su ogni aspetto, creando uno spazio di libero commercio che si estende dalla Croazia alla Moldavia. Si tratta di Paesi, come sottolineato dallo stesso Berisha, che sino a pochi anni fa erano in forte conflitto mentre oggi lavorano insieme per il progetto d'integrazione europea, e dimostrano di aver raggiunto una certa sicurezza interna.

"Questo paese, piccolo sulla carta ma con grandi potenzialità, è uno dei paesi con grandi ricchezze idriche e riserve minerarie, nonché turistiche ancora da sfruttare, ed ha una importanza non solo regionale ma a livello mondiale", afferma Berisha. Risorse inesplorate nel settore campo idroelettrico, mentre il turismo quest’anno ha avuto un incremento senza precedenti, anche se le grandi indispensabili per un suo sviluppo competitivo non sono ancora sufficienti. Il premier informato il consorzio estero che entro breve tempo arriverà a Valona l`autostrada a quattro corsie, garantendo l’attuazione di tutti i provvedimenti necessari ai collegamenti col porto e la zona franca, per l’adeguamento dell'infrastruttura ferroviaria e stradale. “Il consorzio Zumax ha giustamente sottolineato l’importanza della realizzazione dell’VIII Corridoio, che in un modo o in un altro verrà portato a termine, ma il porto resta comunque di grande importanza, anche al di fuori degli spazi di questo Corridoio”, ha sottolineato Berisha spiegando che l’autostrada Durazzo-Pristina-Merdare-Nis si collegherà ulteriormente a Valona, e grazie al Corridoio X agli altri paesi europei. Il premier a conclusione del suo intervento ha ringraziato i rappresentanti della Zumax per l'immensa fiducia nei confronti dell’Albania, come dimostra l’investimento di oltre 1.2 miliardi di euro. "Pochi anni fa un giornalista britannico mi ha chiesto se l`Albania diventerà la "Taywan" dell’Europa. Risposi di no. L’Albania in realtà diventerà l’Aquila dell’Europa, ed insieme ce la faremo", ha concluso Berisha. Una proiezione non tanto lontana dalla stessa visione della compagnia, secondo la quale "Valona ha le potenzialità per diventare l’ingresso principale dei Balcani e della Regione Est Europea".

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You'd think that megapublisher Activision would be investing more in mobile game development. After all, everyone says mobile games are the future.

But even as companies like Supercell, GungHo and DeNA making large-scale cash on mobile games, Activision Publishing CEO Eric Hirshberg says his company is taking a measured approach to the space.

So the question is, with Activision's resources, and solid proof that a company can bring in very meaningful revenues via mobile, why hasn't the company tried to really capitalize on the vast mobile game market?

"Currently, we're primarily using mobile as a way to enhance the experience of our core franchises, not as a new alternate core business for us," says Hirshberg. "We know what we're good at. We're good at making highly immersive, high-production value games that people play for hours and hours.

"Right now, that doesn't describe the mobile game environment, for the most part. Eg: tai mp3 zing. That's not an indictment of mobile games, it's simply a description of whether or not it's the right place for us to focus our primary energies."

Activision's primary energies are spent on retail-centric, big-budget games that take years to complete, require tens of millions of marketing and development dollars, and lend themselves to franchise-ability. Activision is in the empire business, and that business happens mainly on game consoles and PC.

The few games that Activision has brought to mobiles have been strong entries, but it's hard to imagine they move the needle at company that makes hundreds of millions of dollars with franchises like Skylanders and Call of Duty. On mobile, games like Call of Duty: Black Ops Zombies, Skylanders Lost Island and a Pitfall remake did well for Activision, but certainly aren't the kind of breadwinners like Supercell's Hay Day or GungHo's Puzzle & Dragons.

Those mobile game companies in particular make ridiculous amounts of money: Supercell reportedly was making $2.4 million per day off of two games as of April this year. GungHo was reportedly making $3.76 million per day off of just one game as of May. Electronic Arts has been making sure to invest more heavily in mobile, and has seen some success as well, most recently with The Simpsons: Tapped Out.

Hirshberg says "of course" Activision is keeping a close eye on those large-scale success stories. But those success stories are rare. "I'm glad to see companies have success at a larger scale in that environment," he says. "A couple years ago, that wasn't happening.

"At the same time, the percentage of companies capable of achieving that scale is very low in that business. And even more so, the percentage of companies that are able to create any kind of franchise effect is even lower -- meaning the top hits tend to rotate out every couple of months in that world. Even [developers of] huge hits like Angry Birds are now in different businesses, like franchising."

For Activision, and other large game companies with roots in retail, the focus for now will remain on long-term franchises that players can attach themselves to for years.

Even though Activision has thrown relatively little investment toward mobile games, Hirshberg admits, "You can't deny the size of the installed base. There are a lot of these devices out there."